VOLONTARI
Vorresti insegnare italiano nel tuo tempo libero?
Ti piacerebbe collaborare con noi?
Sei uno studente universitario e vorresti svolgere un tirocinio curriculare o formativo nell’ambito dell’insegnamento di italiano L2?
Scrivici a (indirizzo mail) o passa a trovarci nei nostri uffici in via Piccinini 8 a Reggio Emilia.
Stiamo cercando nuovi volontari da inserire nel nostro organico e la nostra organizzazione è convenzionata con gli atenei di Parma, Modena e Reggio Emilia e Bologna.
Ti aspettiamo!
Testimonianze di insegnanti e collaboratori
Elena
Ho iniziato a insegnare italiano nei corsi Filef mentre studiavo all’università…e da allora non ho più smesso!
Sono volontaria perché credo che, come diceva qualcuno, libertà è partecipazione, ma anche inclusione.
Emanuela, Antonia, Silvana, Davide, Sebastiano, Filomena, Rita, Caterina
Mi presento: sono Emanuela, insegnante dell’Associazione FILEF e vorrei, in poche righe, spiegare cosa significa essere analfabeti in un paese straniero. Ho tenuto vari corsi per queste persone, che sono prive della conoscenza della lingua, ma soprattutto, non hanno alcuna nozione di lettura e scrittura neanche in lingua madre.
Sono spaesati, senza alcun punto di riferimento, non riescono a muoversi e a districarsi nelle più semplici azioni quotidiane. Vorrei fare un esempio, semplice: la posta. Per ognuno di noi è ovvio riconoscere il proprio nome, ma per un’analfabeta è impossibile.
Zahra, una nostra studentessa, quando è arrivata a scuola a lezione era felice: aveva riconosciuto il proprio nome su una lettera, arrivata quella mattina… finalmente poteva interagire e riconoscersi nella società. Ogni loro piccolo progresso è simile all’arrivo in cima ad una montagna, eppure poche sono le risorse e i corsi che i paesi mettono in campo per aiutare l’integrazione di una categoria di immigrati così debole.
È per questo che ho deciso di dedicarmi all’insegnamento della lingua a chi non ha mai potuto prendere una penna in mano, non per poca volontà, ma perché in molti Paesi, la scuola è troppo lontana dal villaggio e difficile da raggiungere, così si rinuncia oppure perché la scuola è ancora una prerogativa del maschio. Spesso le nostre lezioni divengono luoghi dove si fa consulenza sulle più semplici necessità della persona e della famiglia: iscrivere i figli a scuola; prendere un appuntamento per una visita; leggere documenti e lettere.
Antonia aggiunge: poi ci sono le persone che sono andate a scuola nel paese d’origine, alcune anche laureate, ma che non parlano la nostra lingua. Vengono a scuola per imparare le basi della grammatica, le parole che occorrono per fare la spesa, per andare dal dottore o in farmacia, per chiedere e comprendere informazioni. Acquisiscono così la capacità per muoversi sul territorio che abitano, per usufruire dei servizi che Comune e associazioni mettono a disposizione dei cittadini, per allargare la loro cerchia di conoscenze, per uscire dall’isolamento in cui l’ignoranza della lingua li costringe, con l’obiettivo di conquistare passo passo una sempre maggiore autonomia e iniziare un percorso di integrazione.
Siamo il loro punto di riferimento e noi tutti, volontari di FILEF, cerchiamo di risolvere i loro problemi.
La FILEF è una piccola comunità, dove tutti hanno il loro spazio e se arriva un ospite si “aggiunge un posto a tavola” e si accoglie come dovrebbe essere in ogni società civile, senza pregiudizi e senza privilegi, come uno di noi!
Renza, Gianfranco, Roberta, Fausta, Maria, Lucia
“Perché vieni a scuola alla FILEF?”
“ Per imparare l’italiano” è sicuramente la prima risposta delle nostre studentesse e dei nostri studenti, ma non è solo questo.
Nelle nostre classi ci raccontiamo i nostri modi di vivere, nel Paese di provenienza ed in quello di accoglienza, confrontiamo le regole del vivere insieme, ne accogliamo le diversità e ne rispettiamo il senso.
Ecco così che una “semplice” scuola per imparare l’italiano diventa un luogo di cura delle relazioni, di accoglienza vera e di affetto fra le persone.
Renza e Deanna
La sede di FILEF è luogo di segreteria dell’Associazione, ma soprattutto è il luogo dove avviene la prima accoglienza a persone immigrate che si presentano con domande e richieste.
Spesso è il filo del passaparola che porta a FILEF coloro che sono nella condizione di necessità e alla ricerca di opportunità.
La sede di FILEF è il luogo dove i valori dell’accoglienza e dell’ascolto vengono vissuti nei primi contatti e dialoghi diretti che consentono, in una comunicazione che “saltella tra varie lingue” e tra linguaggi fatti di gesti e sguardi, di cogliere elementi di conoscenza, accenni di storie di vita, di progetti, desideri e motivazioni.
Le persone che bussano alla porta di FILEF chiedono informazioni sulla Associazione e su varie attività, proposte ed eventi rivolti ai cittadini, ma prevalentemente chiedono di poter frequentare corsi di lingua italiana per adulti.
Le richieste di corsi di lingua italiana confermano che i migranti sono consapevoli che la lingua è cultura e che la conoscenza dell’italiano è la prima e fondamentale chiave di accesso alla cultura del paese ospite, ed è un fondamentale strumento per decodificare la società in cui ricercano faticosamente un proprio modo per farne parte.
Il ruolo e il lavoro che svolge la segreteria si può definire come un “punto fermo” al quale fanno riferimento e attorno al quale ruotano volontarie e volontari.
Alla segreteria sono affidate le attività, incombenze, pratiche che si ritengono necessarie e utili alla progettazione, realizzazione, valutazione e memoria (archivio) dei progetti, attività e impegni che di anno in anno sono assunti e svolti da FILEF.